Intervista ad Alberto, fondatore di Mondocane
E’ iniziata quasi per gioco questa intervista ad Alberto, il responsabile di Mondo Cane…
“Ho bisogno di 5 minuti del tuo tempo perché devo scrivere l’articolo per la home page del sito…E’ un’ idea carina cominciare con un’intervista, no…?” gli ho proposto.
E così davanti a quel suo sguardo canzonatorio e al suo sorriso accennato e un po’ strafottente…
ho sorriso anche io e, accettando quella specie di sfida, ho cominciato..
“Come è iniziata questa tua avventura con i cani?” gli ho chiesto..
“Ho sempre avuto cani…Ero un bambino quando mio nonno mi portò a casa un collie: Bell. Lui viveva in simbiosi con me, era sempre con me, dormiva con me. ..mi proteggeva da tutti, perché in tutti vedeva una minaccia…Purtroppo era considerato un pericolo per questo suo comportamento… La mia famiglia lo fece sopprimere mentre ero al mare.. quando dopo 3 mesi tornai non me lo dissero.. Lo cercai per un anno e mezzo…senza mai stancarmi…fino a quando mi misero al corrente”..
Devo aprire una parentesi a questo punto.. perché devo spiegare chi è Alberto. Chi ha a che fare con lui la prima volta può avere due reazioni diametralmente opposte, non mezze misure (del resto lui stesso afferma di non avere toni intermedi): o sta veramente simpatico o risulta insopportabile. E’ una persona con un passato pesante, ma la cosa incredibile è che NONOSTANTE TUTTO (non è a caso se ho usato le maiuscole) ha il cuore di un bambino.. L’avevo già “sospettato”, ma ne ho avuto conferma con questa intervista, che ha emozionato anche me..
Ho sentito la sua voce farsi più debole, il nodo che gli saliva serrandogli la gola e gli occhi appannarsi..
“Me l’hanno detto dopo un anno e mezzo che lo cercavo che l’avevano ammazzato… di qui è partito tutto.. ho avuto il segugio Full, il levriero Artù, il meticcio volpino Chicchi.., poi ho lavorato in canile.. . Nel 2004 ho iniziato coi bracchi.. E’ stato comunque a San Patrignano che la mia passione per i cani ha toccato il massimo..”
Sì: a San Patrignano, perché Alberto ha percorso anche questo tunnel..
Credo che, al di là di tutto, ognuno di noi abbia o abbia avuto delle dipendenze: il lavoro, la famiglia, la società, il denaro…Del resto non è solo la droga, un cancro del nostro tempo, che rende schiavi.. La libertà vera, quella che è la reale essenza della vita, di solito è quasi un miraggio… Nemmeno l’amore, a ben pensarci, è libertà, perché anche questo si traduce nella volontà di possedere, di limitare…
Oggi mi sono trovata di fronte una persona diversa dalla cortina che pone tra lui e il mondo, una persona speciale, un uomo che è riuscito a mettersi a nudo, che non ha cercato di nascondere le lacrime, quelle lacrime che per la maggior parte degli stupidi borghesi benpensanti di questa povera Terra rappresentano una biasimevole forma di debolezza..
Ha anche avuto la forza, il coraggio di dire di aver bisogno di “mettere la maschera” non tanto per gli altri, quanto per se stesso, per paura di non farcela, per timore di crollare…
Affermazioni pesanti, sconcertanti, che lasciano l’amaro in bocca..
Parlo di forza e di coraggio perché il riconoscere un proprio limite ne è una conferma, e Alberto, anche se non lo sa, se ancora non se ne rende conto, è una bella persona, forte e coraggiosa (anche se apparentemente fragile perché sensibile), e intelligente..
“ La persona intelligente non si attacca al passato morto, non trasporta cadaveri. Per quanto belli siano stati, per quanto preziosi, non si porta dietro i cadaveri. Ha finito col passato; è andato e andato per sempre” sostiene Osho: condivido anche io questo pensiero, con la certezza che anche lui riuscirà a cancellare a maggior ragione un passato tanto angosciante e a proseguire senza più paure né spettri inquietanti, perché è quello che vuole in modo assolutamente consapevole.
“Il mio Bell lo sto ancora cercando negli occhi dei cani che incontro..” mi ha detto..
E con lo stesso candore quasi disarmante ha aggiunto:
“ In tutti i momenti bui della mia vita ho preso un altro cane o avuto una cucciolata”” sorridendo a questo pensiero.
Le sue parole mi hanno dato la certezza che i cani siano i veri custodi del suo Essere, forse perché sono sempre stati gli unici a toccare il suo cuore con sentimenti veri, a lenirne le ferite profonde e a volte inguaribili accarezzandolo con dolcezza, con manifestazioni d’amore autentiche perché prive di condizionamenti e di richieste di tornaconti, senza puntargli il dito contro, senza giudicare, diventando per lui un baluardo di purezza, un faro dispensatore di luce ed energia nei momenti più bui..
Basta del resto osservare Alberto quando si rapporta con qualsiasi cane: è persino simbiotico..
“Io so, guardando un cane negli occhi, di cosa ha bisogno, è come se mi parlasse” mi dice fissandomi..”so se ha fame, se sta male, se è felice, e riesco a dargli così quello che vuole”..
Verissimo: il cane che arriva esagitato, con il proprietario disperato perché non riesce più a gestirlo, comincia a trotterellare al guinzaglio al suo fianco, a rispondere ubbidendo ai comandi: insomma, un altro cane…!
La prima volta che ho assistito a una scena del genere ho pensato a una coincidenza, poi mi sono dovuta ricredere, come del resto tutte le volontarie che come me collaborano al Centro.
Siamo talmente abituate che ormai non ci facciamo più caso…
L’ultima domanda che infine gli ho fatto è stata: “Qual è il consiglio che ti senti di dare alle persone che vogliono adottare un cane?”
La risposta, immediata e bellissima, è stata:
“ Non venite con l’intenzione di scegliere un cane, perché sarà sempre il cane che sceglierà voi”…
Sorrido: da lui non mi aspettavo altro……
Rita